Pellegrinaggio, guarigione e trasfigurazione
La Comunità cristiana vuole vivere da protagonista l’andare nel mondo per seminare Bellezza tra le pieghe della storia, con il pellegrinaggio lungo le antiche vie di fede e tra le pagine del turismo religioso. L’esperienza dei pellegrini diventa determinante quando è fortemente evocativa e generativa, attraverso “itinera stuporis” e percorsi di vita buona, per rieducare i figli e le figlie del terzo millennio all’arte vitale dello stupore: senza stupore non c’è desiderio; senza desiderio non c’è amore; senza amore non c’è gioia; senza gioia non c’è vita.
L’intento prioritario di Ad Limina Petri è dunque promuovere l’esperienza simbolico-esistenziale del pellegrinaggio verso il soglio di Pietro, verso i grandi Santuari, le Basiliche, le mete principali della cristianità e altri luoghi altamente significativi per educare alla Bellezza in una rinnovata Via Pulchritudinis, attraverso antiche vie sacre e prediligendo il viaggio a piedi, in bicicletta e con altre modalità naturali in grado di garantire un rinnovato rapporto con lo spazio e con il tempo.
Ad Limina Petri intende il pellegrinaggio come esperienza di guarigione: la strada si fa proposta a voltarsi, a lasciarsi accompagnare per instaurare una relazione nello stesso tempo evocativa e generativa. E intende il pellegrinaggio come esperienza di trasfigurazione, che cambia la vita: dall’inizio del viaggio – sempre segnato dalla debolezza, dalla fragilità e dal rischio – verso nuovi orizzonti di senso, capaci di condividere il cammino di Dio tra le vicende degli uomini.
Pellegrino è colui che si fa umilmente testimone, anche senza conoscere il messaggio. E’ “profumo di Dio” che, come una spugna ricolma d’acqua, gronda amore nel suo passaggio, irradiando di luce il proprio cammino ad ogni passo.